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Serbia: proteste studentesche avanti da più di un anno

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17/11/2025

In Serbia le proteste, principalmente promosse da studenti universitari, vanno avanti da più di un anno, dal 1 novembre 2024, quando il crollo di una tettoia alla stazione di Novi Sad, la seconda città del paese, uccise 16 persone. Non fu solo l’evento in sé, però, che scatenò le proteste, ma quello che mostrava e rappresentava riguardo la situazione in Serbia. Gli studenti, infatti, oltre a chiedere trasparenza e un processo di responsabilità per quanto riguarda il crollo, hanno cominciato a manifestare contro il governo del presidente Aleksandar Vučić, in carica dal 2012 con il Partito Progressista Serbo (SNS), accusato di corruzione e di aver preso una svolta sempre più autoritaria. Da qualche mese gli studenti hanno iniziato a chiedere anche elezioni anticipate, che altrimenti si terrebbero nel 2027: inizialmente le proteste erano apartitiche, ma ora i giovani dicono di avere una lista che renderanno pubblica quando saranno indette le nuove elezioni.

Nonostante le diffuse accuse al governo di repressione violenta e di controllo dei media, l‘Unione Europea, in cui la Serbia sta cercando di entrare, ha criticato limitatamente la situazione, temendo di avvicinare ancora di più il paese alla Russia.

Il 1 novembre si sono tenute grandi manifestazioni a Novi Sad per l’anniversario della tragedia e le proteste alla data odierna sono ancora in corso in tutto il paese.

Ricerche e redazione

Irene V.

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