Vi siete mai chiesti dove finisce l’elevata quantità di plastica utilizzata quotidianamente? Da una ricerca, fatta da Greenpeace (ripresa anche da agenzie come l’ANSA o testate come l’Espresso), è emerso che, nei primi mesi del 2019, quasi la metà dei rifiuti di plastica spediti dall’Italia alla Malesia era destinata ad aziende prive di autorizzazione ed illegali. L’Italia è uno degli Stati Europei con maggiore richiesta di plastica e la Malesia nel 2019 si è classificata al secondo posto tra i paesi extraeuropei verso cui l’Italia esporta scarti di materie plastiche.
Secondo le norme europee dovremmo spedire all’estero esclusivamente plastica triturata, pulita e pronta per essere riciclata, tutto il resto è illegale.
Dopo accurate indagini l’Unità Investigativa di Greenpeace si è recata in Malesia per svelare le illegalità che si nascondono dietro al riciclo della plastica e ha scoperto che le aziende illegali, dove viene spedita circa la metà dei rifiuti plastici provenienti dall’Italia, accetta qualsiasi tipo di rifiuto plastico senza verificare che questo sia stato precedentemente trattato secondo le norme Europee precedentemente riportate.
Tutto ciò, oltre che contribuire enormemente ai problemi ambientali, sta causando danni alla salute umana: nel 2019 le patologie respiratorie sono aumentate del 20/30% rispetto al 2018.
Questo è un problema che non può più essere sottovalutato e per il quale bisogna intervenire al più presto.
Ricerche e redazione
Chiara